Enterprise Link Building: 10 strategie per il successo

da | Dic 12, 2025 | Italy Linkbuilding

Introduzione

L’enterprise link building non è semplicemente link building “con più budget”. È un gioco completamente diverso, con regole proprie, tempistiche più lunghe e una complessità esponenzialmente maggiore. (E sì, può essere circa 10 volte più frustrante se non sei preparato.)

Il vero punto critico sono gli stakeholder. Quando lavori con un’azienda Fortune 500, non stai ottimizzando solo per Google: devi confrontarti con team legali, linee guida di brand, reparti PR, responsabili della compliance ed executive che devono approvare ogni decisione rilevante. Un’azione che per una piccola impresa richiede un giorno può richiedere tre mesi in un contesto enterprise. Buon divertimento.

È qui che molte agenzie sbagliano: trattano l’enterprise link building come se fosse PR con qualche passaggio in più. Non lo è. Le PR riguardano copertura mediatica e brand awareness. La link building riguarda ranking, rilevanza e autorevolezza. A volte questi aspetti si sovrappongono. Spesso no.

Questa guida entra nel dettaglio di 10 metodi che funzionano davvero su scala enterprise, insieme alla metodologia per garantire che ogni link ottenuto sia realmente contestuale e non solo ad alto DA. Perché un link da un sito DA 90 in una nicchia sbagliata serve a poco, un po’ come una teiera fatta di cioccolato. Al contrario, un backlink contestuale da un sito DA 60 perfettamente allineato dal punto di vista tematico? È lì che sta il vero valore.

Cos’è l’Enterprise Link Building

L’enterprise link building è l’acquisizione intenzionale e strategica di backlink di alta qualità e rilevanti per grandi aziende con siti complessi, più dipartimenti coinvolti e un elevato valore di brand in gioco. La parola chiave è “strategico”. Non si punta alla quantità, ma alla costruzione di un profilo di backlink che:

  • distribuisca autorevolezza su migliaia di pagine
  • sia coerente con il posizionamento del brand
  • superi i controlli legali e di compliance
  • supporti più linee di prodotto o servizi
  • funzioni su più mercati geografici
  • sia continuo nel tempo, per anni e non per mesi

Il mito più diffuso è questo: l’enterprise link building non sarebbe poi così diversa dalla link building per piccoli siti, basterebbe farne di più. Falso. Quando devi coordinare SEO, PR, legale, brand management e team di prodotto, la sola fase di pianificazione può richiedere più tempo dell’intera durata di una campagna per una PMI. E non è burocrazia fine a sé stessa.

Si tratta di proteggere la reputazione del brand, garantire la compliance e allineare team con obiettivi diversi tra loro.

Perché l’Enterprise Link Building è diversa

Vediamo in modo concreto cosa rende l’enterprise link building così complessa:

Coordinamento degli stakeholder: coordinare tutti è spesso più impegnativo della link building stessa. Serve l’approvazione di:

  • Team SEO (che vogliono strategie aggressive e risultati immediati)
  • Legale (che richiede contratti, garanzie e possibilmente anche il tuo primogenito)
  • PR (che ti ricorderà, in modo passivo-aggressivo, di “gestire già” i rapporti con i media)
  • Brand (che vuole controllare ogni menzione, incluso quel commento su Reddit)
  • Executive (che chiedono perché non siete ancora primi, anche se il progetto è partito martedì scorso)

Architettura del sito complessa: non stai lavorando su un solo blog. Stai gestendo più domini, sottodomini di prodotto, siti internazionali, acquisizioni legacy e micrositi di cui magari ignoravi l’esistenza. Ognuno richiede backlink e internal linking allineati agli obiettivi di business.

Tempistiche più lunghe: tutto richiede più tempo. L’outreach è più lento. Le approvazioni sono più lente. I risultati arrivano più tardi perché stai lavorando su un sito enorme con anni di storia alle spalle.

Rischi più elevati: un link fuori posto può trasformarsi in una crisi di brand. Una penalizzazione manuale può costare milioni di fatturato. Non c’è spazio per l’approssimazione o per “tecniche creative” che hanno funzionato per l’azienda dell’amico di un amico. (Spoiler: i backlink aiutano davvero la SEO, ma solo se non danneggiano attivamente la tua reputazione.)

Necessità di processi strutturati: i piccoli team possono improvvisare. I team enterprise hanno bisogno di workflow documentati, catene di approvazione, metriche di qualità e sistemi di reporting che resistano anche al turnover del personale. Il lato positivo? Una volta impostato correttamente, l’impatto cresce nel tempo. Come gli interessi composti, ma decisamente più divertente.

Il modello a cipolla: rilevanza a ogni livello

Prima di parlare di strategie, affrontiamo il tema della misurazione della qualità dei link. La maggior parte delle persone si limita a guardare la domain authority. Non farlo.

Noi utilizziamo quello che chiamiamo Onion Model: cinque livelli di rilevanza che aiutano a determinare se un link vale davvero la pena.

Livello 1: Rilevanza del sito L’intero sito è focalizzato tematicamente sulla tua nicchia? Un blog SaaS per un’azienda SaaS. Una pubblicazione fintech per un brand fintech. Questo è il requisito minimo.

Livello 2: Rilevanza della categoria Da quale sezione del sito proviene il link? Un link nella categoria “Enterprise Software” è preferibile a uno in “General Business News”, anche se provengono dallo stesso dominio.

Livello 3: Rilevanza dell’articolo L’articolo è direttamente collegato al tuo argomento? Un link da un content su “Best practice per la sicurezza cloud” è molto più valido di uno da “Top Tech Trends 2025” per un prodotto di cloud security.

Livello 4: Rilevanza del passaggio In quale punto dell’articolo è inserito il link? Un link all’interno di un paragrafo che discute la tua specifica area di soluzione ha più valore di una semplice citazione introduttiva.

Livello 5: Rilevanza dell’anchor text L’anchor text ha un significato semantico? Anchor descrittive e naturali sono preferibili rispetto ad anchor a corrispondenza esatta di keyword (rischiose) o a link generici come “clicca qui” (poco ispirati).

Più si scende nei livelli della cipolla, più il link diventa pertinente e prezioso. Un link che soddisfa tutti e cinque i livelli vale fino a 10 volte più di uno che copre solo i primi due.

Questo è il motivo per cui parliamo di scala enterprise: non puoi permetterti nemmeno un link che non performi. Non puoi permetterti approcci “spray-and-pray”. (Ti stai ancora chiedendo quanti backlink servono per posizionarsi? Molti meno di quanto pensi, se sono di alta qualità.)

10 strategie di Enterprise Link Building che funzionano

1. Recuperare le menzioni del brand senza link

Inizia da qui, perché è la strategia con il ROI più rapido.

Il tuo brand viene citato continuamente su siti di news, blog di settore, case study e social media. Una percentuale sorprendentemente alta di queste menzioni non include alcun link.

Come farlo:

  • Usa Ahrefs, Semrush o Google Alerts per individuare le menzioni non linkate
  • Attiva il monitoraggio per nome del brand, prodotti, executive e errori di scrittura comuni
  • Contatta il publisher con una richiesta educata: “Grazie per la menzione. Potreste aggiungere un link?”

Perché funziona in ambito enterprise:

  • Basso rischio (stai semplicemente chiedendo un link a una menzione già esistente)
  • Approvazioni rapide (il team legale difficilmente si oppone)
  • Tassi di risposta tra il 20% e il 30%
  • Genera quick win che aumentano la fiducia degli stakeholder

Un cliente ha recuperato 47 backlink in 30 giorni utilizzando esclusivamente questa strategia. È autorevolezza che avevi già costruito, ma che non stavi sfruttando.

2. Guest Posting strategico su larga scala

Il guest posting non è morto.

È morto il guest posting fatto male. La vera strategia di business consiste nel pubblicare articoli di thought leadership scritti da veri esperti interni all’azienda, su testate che i tuoi executive leggono davvero.

Principi chiave:

  • Qualità prima della quantità (una pubblicazione sul Wall Street Journal vale più di 50 blog business casuali trovati a pagina 7 di Google)
  • Utilizza firme reali degli executive, non “Marketing Team” o “Guest Contributor”
  • Offri competenze autentiche, non promozioni mascherate da leadership di pensiero
  • Costruisci relazioni continuative con gli editor, non semplici transazioni

Filtri di qualità:

  • Valuta ogni sito target utilizzando l’Onion Model
  • Analizza il traffico reale della pubblicazione (non limitarti a DA “accattivanti”)
  • Esamina gli standard editoriali (se pubblicano qualsiasi cosa per 100 €, scappa)
  • Verifica che l’audience sia allineata con il tuo mercato di riferimento

L’obiettivo? Ottenere backlink rilevanti di nicchia da pubblicazioni che i tuoi clienti leggono davvero.

La maggior parte delle aziende dispone già di leader di pensiero interni perfetti per contribuire alle pubblicazioni di settore. Il problema? Nessuno coordina queste attività con un obiettivo SEO. Il tuo CTO ha opinioni forti. Il tuo VP of Product ha insight di valore. Ma spesso rilasciano citazioni ai giornalisti senza considerare il placement dei link. Un’enorme occasione sprecata.

3. Ricerca originale e studi basati sui dati

Questa è la migliore strategia di lungo periodo per l’enterprise link building.

Quando pubblichi ricerche originali, diventi la fonte. Ogni content che cita i tuoi dati genera traffico e backlink verso il tuo sito. È una strategia che continua a dare risultati per 12–24 mesi.

Tipologie di ricerca che funzionano:

  • Report di benchmark di settore
  • Analisi di trend basate su dati proprietari
  • Studi sul comportamento dei consumatori
  • Analisi del panorama competitivo

Il valore per il business: possiedi informazioni che i competitor più piccoli non hanno. Dati CRM, dati di vendita, feedback dei clienti: anonimizzali e trasformali in insight che altri pagherebbero per ottenere. Non accumulare dati come un drago geloso che protegge una pila di file CSV inutili.

Esempio: invece di pubblicare “10 consigli per l’Email Marketing” (noia totale), crea un content come “Email Marketing Benchmark Report: analisi di 10 milioni di email in 50 settori”. A quel punto hai prodotto una risorsa che verrà citata per anni.

4. Campagne di Digital PR

La Digital PR crea storie che i giornalisti devono coprire. Le relazioni si costruiscono attraverso la copertura mediatica.

Tattiche efficaci:

  • Storytelling data-driven: pubblica ricerche che rivelano insight sorprendenti
  • Reactive newsjacking: reagisci rapidamente alle breaking news del settore offrendo un punto di vista esperto
  • Content basati su sondaggi: interroga il tuo pubblico o il tuo settore e pubblica i risultati
  • Posizionamento degli esperti: rendi i tuoi executive il punto di riferimento per le opinioni di settore

La differenza principale è questa: devi avere vere notizie. “L’azienda rilascia un prodotto” non è una notizia, a meno che non cambi davvero qualcosa. (Spoiler: una piccola modifica di prodotto probabilmente non lo fa.) “Report di settore: il 73% delle aziende sta fallendo su X” invece è una notizia.

Coinvolgi il team PR in questo processo. Hanno già i contatti media di cui hai bisogno. Assicurati però di ottimizzare il loro lavoro per la link equity, non solo per le menzioni di brand che fanno bella figura nei report trimestrali ma non portano benefici SEO.

5. Broken Link Building

Individua link non funzionanti su siti autorevoli, crea content per sostituirli e proponi il tuo link come alternativa.

Perché ha buona scalabilità in ambito enterprise:

  • È una proposta win-win (aiuti il webmaster a sistemare il sito)
  • Può essere parzialmente automatizzata con gli strumenti giusti
  • Ha meno concorrenza rispetto ad altre strategie
  • Crea fiducia e buona volontà con i proprietari dei siti

Processo:

  • Trova siti autorevoli nella tua nicchia
  • Usa Ahrefs o Check My Link per individuare link in uscita non funzionanti
  • Crea content comparabili o migliori rispetto alla risorsa originale
  • Fai outreach con email realmente utili (non semplici pitch)

Funziona particolarmente bene con guide complete, tool e content tutorial che hai già creato.

6. Sfrutta le relazioni esistenti

La tua azienda ha già relazioni commerciali attive. Estrai valore SEO da queste connessioni.

Opportunità:

  • Fornitori e vendor (spesso mostrano i clienti sui loro siti)
  • Sponsorizzazioni (enti benefici, eventi, organizzazioni che linkano gli sponsor)
  • Associazioni di settore (directory e listing riservati ai membri)
  • Relazioni con i clienti (soprattutto nel B2B, clienti soddisfatti)

Qualcun altro ha già costruito il rapporto. Tu devi solo ottimizzarlo in ottica SEO. (E se hai bisogno di trovare publisher di qualità oltre il tuo network attuale, il nostro marketplace di link building offre publisher verificati senza il sovrapprezzo tipico delle agenzie.)

Pro tip: inserisci il placement dei link nei nuovi accordi di partnership fin dall’inizio. È molto più semplice che richiederlo a posteriori.

7. Crea asset realmente linkabili

Tutti dicono “crea ottimi content”. Sii più preciso: crea risorse così utili che linkarle diventa la scelta più ovvia.

Cosa ottiene davvero link:

  • Tool gratuiti che risolvono problemi reali (non l’ennesimo ROI calculator già visto 10.000 volte)
  • Guide complete che diventano la risorsa di riferimento
  • Calcolatori o assessment interattivi
  • Template, framework o checklist che le persone usano davvero

Cosa non ottiene link:
L’ennesima listicle che ripete consigli del 2015, con immagini anonime e zero pensiero originale.

Il vantaggio competitivo?
Hai budget per creare content di valore. Una piccola azienda non può sviluppare un tool gratuito con un budget di sviluppo da 50.000 €. Tu sì. Sfrutta questo vantaggio invece di competere sugli stessi blog post standardizzati di tutti gli altri. Investi in asset che meritano link, poi promuovili in modo sistematico.

8. Internal Linking strategico

La struttura di internal linking potrebbe essere l’attività con il ROI più alto in assoluto. Molti siti aziendali contengono migliaia di pagine che potrebbero linkarsi efficacemente tra loro, ma non lo fanno. Questo disperde l’autorevolezza e rende più difficile per Google comprendere la struttura e le priorità del sito.

Quick win:

  • Analizza le pagine con maggiore autorità
  • Individua le pagine chiave che non stanno performando nel ranking
  • Costruisci percorsi di internal linking strategici
  • Utilizza anchor text descrittivi e ricchi di keyword

Questa attività non richiede dipendenze esterne, approvazioni legali né budget aggiuntivo. Eppure, la maggior parte delle aziende la ignora. Sistema l’internal linking prima di spendere un altro euro in link esterni.

9. HARO e piattaforme di Source Request

Piattaforme come HARO, Qwoted e Terkel mettono in contatto giornalisti ed esperti. I giornalisti pongono domande, tu rispondi con citazioni utilizzabili, loro pubblicano il contributo e inseriscono un link. Questo trasforma gli executive in leader di pensiero, genera link editoriali e richiede relativamente poco sforzo.

Il segreto del successo: rispondere rapidamente (i giornalisti hanno scadenze, non cicli di approvazione della comunicazione corporate) e offrire insight realmente utili, non spam marketing mascherato da competenza. Una risposta ben fatta può portarti un link da Forbes o Entrepreneur. Aspettare tre settimane per l’ok legale? Occasione persa. La scelta è tua.

10. Sistemare e ottimizzare i link inattivi

La link building non riguarda solo l’acquisizione. Riguarda anche la manutenzione.

Attività di audit regolari:

  • Correggere link interni rotti (danneggiano la user experience e sprecano link equity)
  • Recuperare backlink persi (i link vengono spesso rimossi durante redesign: chiedi di ripristinarli)
  • Aggiornare da HTTP a HTTPS (molti link più vecchi puntano ancora a versioni non sicure)
  • Reindirizzare pagine non più esistenti (301 verso la pagina più pertinente)
  • Aggiornare anchor text obsoleti (collabora con i siti che linkano per migliorarli)

La maggior parte delle aziende possiede già centinaia di opportunità di link non ottimizzate. Ottimizza ciò che hai prima di inseguire nuovi backlink.

Come implementare tutto questo (senza impazzire)

Le strategie non valgono nulla senza strutture di esecuzione capaci di superare la complessità organizzativa.

Fase 1: Pianificazione (Settimane 1–4) Audit del profilo backlink, analisi dei competitor, allineamento degli stakeholder, definizione degli obiettivi e impostazione dei workflow.

Fase 2: Quick Win (Mesi 1–3) Recupero delle menzioni non linkate, correzione dei link interni rotti, ottimizzazione dei placement esistenti, avvio dell’outreach per partnership. Questi risultati iniziali costruiscono credibilità interna.

Fase 3: Scalabilità (Mesi 4–12) Avvio delle campagne di Digital PR, implementazione del guest posting, promozione degli asset linkabili, strutturazione della broken link building.

Il modello ibrido: poche aziende dispongono internamente delle risorse necessarie per gestire la link building su scala enterprise. (Sì, è scioccante: un team SEO di due persone non può diventare maestro di link building dall’oggi al domani.)

Vuoi qualcuno che sappia portare a termine il lavoro con totale trasparenza. Non una di quelle realtà che ti costano 10.000 € al mese e poi ti consegnano un foglio Excel con scritto “20 link acquistati”, senza alcun dettaglio su dove e come.

Trova un partner che:

  • ti mostri esattamente cosa sta facendo (non solo i risultati, ma il processo e i placement stessi)
  • fornisca un piano link di 12 mesi che colleghi i vari dipartimenti e allinei gli stakeholder
  • valuti ogni opportunità su tutti e cinque i livelli di rilevanza
  • gestisca tutto: dalla strategia all’outreach fino al reporting
  • ti invii reports su ciò che interessa davvero agli stakeholder (ranking, traffico, revenue, non solo i punteggi DA)

Cosa facciamo noi: siamo un mix tra marketplace e agenzia. Hai accesso a publisher verificati e quality-checked senza markup, insieme a suggerimenti strategici su cosa prioritizzare in base al tuo contesto specifico.

Vuoi vedere come funziona? Dai un’occhiata ai nostri pacchetti di link building o a un pricing trasparente che non richiede una sales call per capire di più.

Devi rivendere questi servizi ai tuoi clienti? Il nostro servizio di link building White Label permette alle agenzie di crescere senza dover costruire team interni.

Tempistiche e aspettative di ROI

È il momento di essere sinceri sulle tempistiche, perché molte agenzie promettono più di quanto riescano a mantenere. (E poi si lamentano quando ti sorprendi dell’assenza di risultati.)

Mesi 1–3: risultati iniziali: qualche miglioramento di ranking, nuovi link che iniziano ad arrivare. Questo dimostra che il programma funziona e sta prendendo trazione.

Mesi 4–12: iniziano gli effetti composti. Ranking molto migliori, più traffico organico, profilo link più solido. Entro il mese 12, l’investimento tende di fatto a ripagarsi da solo. È qui che gli executive iniziano ad annuire convinti.

Anno 2 e oltre: è qui che l’enterprise link building dà il meglio di sé. Un programma ben gestito può raggiungere un ROAS superiore a 4x. L’autorevolezza costruita continua ad accumularsi durante il secondo anno. I competitor iniziano a chiedersi cosa stai facendo di diverso. (Risposta: hai seguito il piano invece di pretendere risultati in 30 giorni.)

Perché serve tempo? Perché stai muovendo un sito enorme con migliaia di pagine in una SERP competitiva dove tutti cercano di posizionarsi. A Google non interessano i tuoi OKR trimestrali. La pazienza non è opzionale: è obbligatoria.

Ma il ritorno di lungo periodo vale ampiamente l’attesa. Le aziende che investono in link building strategica per 24+ mesi ottengono benefici di autorità che i competitor non possono semplicemente replicare. (Anche quando provano a risolvere il problema a colpi di budget. E ci proveranno.)

Errori comuni da evitare

Trattare la link building come PR:

Sono discipline vicine, ma non sono la stessa cosa. Le PR ottimizzano per copertura mediatica e menzioni di brand. La link building ottimizza per ranking e potere SEO. A volte gli obiettivi coincidono. Spesso no. Il tuo team PR che ti porta su TechCrunch senza link è ottimo per il loro comunicato. È inutile per il ranking.

Dare priorità all’autorità invece che alla rilevanza:

Un link DA 90 da un sito non pertinente vale meno di un link DA 60 perfettamente contestuale. Non inseguire vanity metric: valuta ogni opportunità attraverso tutti e cinque i livelli di rilevanza. Il tuo capo potrebbe essere più impressionato dal numero di domain authority. Google no.

Trascurare l’allineamento degli stakeholder:

Andare veloci senza allineamento porta a essere bloccati più avanti, quando il legale scopre cosa stai facendo e decide di avere “opinioni” in merito. Prenditi tempo all’inizio per mettere tutti d’accordo. Sì, è noioso. No, non puoi tagliare le curve.

Dimenticare l’internal linking:

Sistema ciò che puoi prima di spendere migliaia in link esterni. Il tuo sito probabilmente ha problemi di internal linking che sono letteralmente gratuiti da correggere, ma che richiederebbero settimane di link building esterna per compensarli.

Pretendere risultati immediati:

La link building per il business si misura in trimestri e anni, non in giorni e settimane. Se ti promettono la prima pagina in 30 giorni, stanno mentendo o stanno usando metodi che ti faranno penalizzare. Forse entrambe le cose.

Conclusione

La link building per il business non è difficile. È complessa. Anzi, è complicata.

“Complicato” significa confuso. “Complesso” indica un insieme di elementi interconnessi che devono essere coordinati.

Le strategie in sé non sono difficili. L’esecuzione richiede processi, pazienza ed esperienza per gestire le dinamiche organizzative mantenendo al contempo qualità e scalabilità.

Cosa distingue chi vince:

Misurare la rilevanza a ogni livello. Bilanciare le esigenze degli stakeholder con gli obiettivi SEO. Investire risorse per 12–24 mesi. Documentare processi che resistano al turnover del personale. Monitorare ciò che conta davvero: ranking, traffico, revenue.

E, soprattutto? Collaborare con team che mostrano il lavoro svolto, non solo il risultato finale.

Sei pronto a costruire un programma di enterprise link building di successo?

Che tu voglia acquistare backlink di qualità tramite il nostro marketplace, esplorare soluzioni full-service o abbia in programma una strategia specifica come l’e-commerce link building, possiamo aiutarti.

Scopri i nostri servizi oppure scrivici per discutere la tua situazione specifica.

I tuoi competitor stanno costruendo link. La vera domanda è se tu li stia costruendo in modo più strategico. (Spoiler: con la strategia giusta, puoi superarli senza dubbio.)

FAQ

Cos’è l’enterprise link building e in cosa si differenzia dalla link building tradizionale?

L’enterprise link building è un approccio strategico alla costruzione di backlink per grandi aziende con siti complessi, più dipartimenti coinvolti e brand ad alta visibilità. A differenza della link building tradizionale, richiede processi strutturati, allineamento degli stakeholder e un forte focus su rilevanza, compliance e scalabilità.

Quanto tempo serve per vedere risultati concreti con l’enterprise link building?

I primi segnali positivi arrivano solitamente entro i primi 1–3 mesi, mentre i risultati più significativi si manifestano tra i 4 e i 12 mesi. I maggiori benefici, in termini di autorevolezza e ROI, emergono nel lungo periodo, dopo 12–24 mesi di lavoro costante.

Quali sono gli errori più comuni da evitare nell’enterprise link building?

Tra gli errori più frequenti ci sono trattare la link building come PR, dare priorità alla domain authority invece che alla rilevanza, trascurare l’allineamento degli stakeholder, ignorare l’internal linking e pretendere risultati immediati anziché adottare una strategia di lungo periodo.

Wanna super-charge your link building? 🔋