Parasite SEO: spieghiamo le tattiche controverse

da | Dic 15, 2025 | Italy SEO

Parasite SEO suona un po’ losco, vero?
Come qualcosa di cui si parlerebbe sottovoce in un angolo buio di una conferenza SEO. Ma la realtà è questa: è una tattica che da anni alimenta silenziosamente i ranking nei settori più competitivi, e Google se n’è accorto.

La strategia è semplice: invece di costruire autorevolezza sul tuo dominio per mesi o anni, pubblichi i tuoi content su piattaforme ad alta autorità che già posizionano bene. Pensa a Medium, LinkedIn o persino Reddit. In altre parole, stai sfruttando la credibilità di qualcun altro per posizionarti più velocemente.

Ma prima di aprire di corsa un account Medium, c’è dell’altro. Il Parasite SEO non è una bacchetta magica e, soprattutto, non è adatto a ogni tipo di business. A marzo 2024 Google ha rilasciato aggiornamenti mirati contro il cosiddetto “site reputation abuse”, puntando i riflettori sulle tattiche che sfruttano domini di terze parti.

Quindi, qual è la verità? Quando il Parasite SEO ha senso e quando, invece, stai solo perdendo tempo su piattaforme che non controlli?

Facciamo chiarezza.

Cos’è il Parasite SEO?

Il Parasite SEO è una pratica che consiste nel pubblicare contenuti su siti web ad alta autorità per posizionarsi per keyword per le quali sarebbe difficile ottenere ranking con il proprio sito.

Invece di costruire l’autorità del tuo dominio da zero — con tempo, contenuti di qualità e una solida strategia di link building — “parassiti” piattaforme di cui Google si fida già.

Il termine può sembrare negativo, ma la tattica in sé non è intrinsecamente sbagliata: si tratta di posizionamento strategico. Se gestisci un e-commerce appena nato e vuoi posizionarti per “best running shoes”, ti stai scontrando con Nike, Adidas e siti di recensioni già affermati. Le tue possibilità? Praticamente nulle.

Ma cosa succede se pubblichi un articolo ottimizzato su Medium o LinkedIn, piattaforme che Google già posiziona molto bene? Improvvisamente sei in gioco.

Ecco come funziona:

  • Individui una piattaforma ad alta autorità che si posiziona bene nella tua nicchia

  • Crei contenuti ottimizzati focalizzati sulle keyword desiderate

  • Pubblichi su quella piattaforma, che possiede già domain authority

  • Benefici di ranking più rapidi senza anni di lavoro SEO alle spalle

Il rovescio della medaglia: non possiedi la piattaforma. Stai costruendo su terreno in affitto, il che significa che le regole possono cambiare in qualsiasi momento. E infatti, è già successo.

Come funziona il Parasite SEO

Google classifica i siti web in base a segnali di fiducia: l’età del dominio, il profilo di backlink, la qualità dei content e l’autorevolezza tematica. I siti nuovi partono da zero. Le piattaforme ad alta autorità partono da cento.

Quando pubblichi su queste piattaforme, parte di quella autorità viene trasferita ai tuoi content. Non è link juice in senso stretto, ma ci va molto vicino. Google vede un dominio affidabile che pubblica content e, di conseguenza, è più propenso a dare a quei content una possibilità nei ranking.

Il meccanismo si articola in tre fattori chiave:

1. Trasferimento dell’autorità del dominio

I siti ad alta autorità hanno costruito nel tempo un rapporto di fiducia con Google. Pubblicare i tuoi content sul loro dominio conferisce loro un livello di credibilità che difficilmente puoi ottenere da solo, soprattutto se hai un sito giovane o operi in un settore altamente competitivo.

2. Rilevanza tematica

Piattaforme come Medium o LinkedIn non sono solo affidabili, ma anche tematicamente trasversali. Google sa che questi siti trattano argomenti che vanno dal business ai tutorial tecnologici, quindi pubblicare content SEO al loro interno non fa scattare alcun campanello d’allarme. Il tuo contenuto si integra in un ecosistema già consolidato.

3. Indicizzazione rapida, posizionamento più veloce

Google effettua continuamente la scansione dei siti ad alta autorità. Pubblica un articolo su Medium e verrà indicizzato nel giro di poche ore. Pubblica lo stesso contenuto su un dominio di tre mesi? Buona fortuna a vederlo nei risultati di ricerca prima del prossimo trimestre.

La velocità è allettante. È per questo che il Parasite SEO è diventato popolare nei settori in cui il ranking equivale a fatturato: igaming, prestiti, integratori e tutti quei mercati in cui la concorrenza è spietata e l’attesa ha un costo elevato.

Ma è qui che molti sbagliano: pensano che qualsiasi piattaforma ad alta autorità vada bene. Non è così. Serve la piattaforma giusta per la tua nicchia e, idealmente, una che non sia invasa da content spam.

Parasite SEO: Black Hat, Grey Hat o White Hat?

Ed è qui che le cose si complicano.

Il Parasite SEO non è black hat in senso stretto, ma non è nemmeno completamente pulito. Tutto dipende da come viene utilizzato.

Parasite SEO White Hat

Si tratta di vero guest posting: scrivi un articolo realmente utile per una piattaforma che accetta contributi. Dichiari eventuali affiliazioni. Il contenuto è pensato prima per il lettore e solo dopo per il motore di ricerca.

Un esempio? Un articolo di leadership di pensiero sui trend SEO pubblicato su LinkedIn. Aggiungi valore alla piattaforma, rafforzi il tuo personal brand e magari ti posizioni per una o due keyword. Nessuna manipolazione. Nessuno spam. Nessun problema.

Parasite SEO Grey Hat

È qui che si colloca la maggior parte delle strategie di Parasite SEO. Non stai infrangendo apertamente le regole, ma le stai forzando. Forse pubblichi content sponsorizzati senza una corretta dichiarazione. Forse riempi di keyword articoli su Medium che, in realtà, sono poco più che pubblicità mascherate per il tuo prodotto.

È il tipo di tattica che funziona… finché non smette di funzionare. In particolare, l’aggiornamento di Google del 2024 sul site reputation abuse ha preso di mira proprio questo comportamento. Se il tuo contenuto esiste solo per manipolare i ranking invece di servire gli utenti, sei in piena zona grigia.

Parasite SEO Black Hat

Qui entriamo nel Far West: hacking di sottodomini, acquisto di accessi a siti ad alta autorità tramite network poco trasparenti, pubblicazione di puro spam senza alcun valore per l’utente.

Un esempio? I classici articoli “i migliori siti gratuiti per lo streaming di film” pubblicati su domini altrimenti autorevoli. Non esistono per aiutare gli utenti, ma per dirottare traffico verso siti affiliati spesso piuttosto discutibili. Google detesta questo tipo di pratiche e, quando le individua, le penalizzazioni arrivano rapidamente.

Quindi, cosa significa tutto questo per te?

Se pubblichi content realmente utili su piattaforme che li accolgono, non hai nulla da temere. Se invece cerchi di manipolare il sistema con spam di bassa qualità, aspettati delle conseguenze. Il confine non è sempre netto, ed è proprio per questo che il Parasite SEO ha una reputazione così controversa.

In Search Royals riceviamo spesso domande su questo approccio, soprattutto da clienti che operano in nicchie competitive come igaming e prestiti. La nostra risposta? Se stai considerando il Parasite SEO perché non vuoi investire nella costruzione dell’autorevolezza del tuo dominio, stai puntando su una strategia di breve periodo che potrebbe non reggere nel tempo. Una strategia di link building di qualità verso il tuo dominio è una scelta decisamente migliore sul lungo termine.

Le migliori piattaforme per il Parasite SEO

Non tutte le piattaforme sono uguali e il fatto che un sito abbia un’elevata domain authority non significa automaticamente che sia adatto ai tuoi content.

Ecco cosa funziona davvero:

Medium

Medium è la piattaforma numero uno per il Parasite SEO, e non a caso: posiziona bene, viene indicizzata rapidamente e gode della fiducia di Google. Puoi creare content long-form, puntare a keyword specifiche e costruire un pubblico allo stesso tempo.

Il rovescio della medaglia è che Medium è estremamente affollato. Chiunque, insieme al proprio consulente SEO, ha già provato questa strada. La competizione è altissima e i tuoi content rischiano di perdersi nel rumore se non riescono davvero a distinguersi.

LinkedIn

La funzionalità di articoli long-form di LinkedIn è sorprendentemente sottoutilizzata. La piattaforma ha un’enorme autorità e, dato che la maggior parte degli utenti la usa per fare networking e non per consumare content, la concorrenza sui ranking è molto più bassa.

In più, i content su LinkedIn beneficiano dei segnali social. Se il tuo post genera engagement, avrà molte più possibilità di posizionarsi bene. Attenzione però a non riempirlo di keyword senza senso: il pubblico di LinkedIn ti smaschererà molto prima di Google.

Reddit

Reddit è una piattaforma difficile da approcciare. Nei risultati di ricerca performa in modo eccellente (grazie, Google), ma gli utenti hanno un fiuto incredibile per l’autopromozione. Prova a manipolare un subreddit con pubblicità mascherate da content e verrai sommerso dai downvote o bannato.

La strategia giusta? Offrire valore reale prima di tutto. Rispondere davvero alle domande. Partecipare alle discussioni. Costruire credibilità. Solo dopo, e solo allora, inserire un link. Reddit funziona, ma solo se rispetti la community.

Quora

Quora funziona ancora molto bene per le query basate su domande. Assicurati però di rispondere in modo chiaro e approfondito, inserendo i link in maniera naturale quando ha senso farlo. Non limitarti a lasciare un link e andartene: quello è spam, e la moderazione di Quora lo rimuoverà.

YouTube

Non è una piattaforma di content scritti in senso stretto, ma è di proprietà di Google e domina i risultati di ricerca. La Video SEO è un mondo a sé, ma se riesci a creare content mirati su keyword informative, YouTube può diventare una leva molto potente di Parasite SEO.

Piattaforme da evitare

I siti Web 2.0 gratuiti come i sottodomini WordPress.com, Blogger e i siti gratuiti su Wix un tempo funzionavano. Oggi non più. Google ha capito il gioco e queste piattaforme sono state abusate a tal punto che la loro autorità, ai fini SEO, è praticamente priva di valore.

Meglio concentrarsi su piattaforme che le persone usano davvero.

Il Parasite SEO funziona davvero?

Risposta breve: sì, ma con delle precisazioni.

Ivan Palii ha testato il Parasite SEO su Medium e LinkedIn ottenendo risultati in termini di ranking. Anche altri SEO hanno documentato casi simili. Questa tattica funziona, soprattutto nelle nicchie in cui il tuo dominio non riesce a competere.

Quello che spesso questi case study non sottolineano è che il Parasite SEO è veloce, ma fragile.

Ti posizioni rapidamente perché stai sfruttando l’autorità di qualcun altro. Ma allo stesso tempo sei soggetto alle loro regole, ai cambiamenti di algoritmo e alle politiche di moderazione. Pubblicare oggi su Medium e venire bannati domani? I tuoi ranking svaniscono.

Quando il Parasite SEO funziona meglio

  • Operi in una nicchia estremamente competitiva in cui i siti nuovi non riescono a emergere
  • Hai bisogno di visibilità rapida per il lancio di un prodotto o una campagna
  • Vuoi testare opportunità di keyword prima di investire sul tuo dominio
  • Stai costruendo la visibilità del personal brand insieme agli obiettivi SEO

Quando il Parasite SEO fallisce

  • Pubblichi content di bassa qualità, pieni di keyword (verrai individuato)
  • Ti affidi esclusivamente a questa strategia (stai costruendo su terreno affittato)
  • Ignori le policy delle piattaforme (ciao sospensione dell’account)
  • Ti aspetti che sostituisca una reale autorità di dominio (non succederà)

In Search Royals consideriamo il Parasite SEO una tattica, non una strategia. È utile nelle situazioni giuste, ma non sostituirà mai il valore di backlink di qualità verso il tuo dominio.

I vantaggi del Parasite SEO

Siamo onesti sul perché questa tattica viene utilizzata. Non perché le persone amino Medium, ma perché funziona — e funziona in fretta.

Velocità

È il vantaggio principale: pubblichi su una piattaforma ad alta autorità e puoi posizionarti in pochi giorni. Prova a fare lo stesso con un dominio nuovo e dovrai aspettare mesi. Per le aziende che cercano risultati rapidi (soprattutto nei mercati competitivi), questa velocità ha un grande valore.

Barriera d’ingresso più bassa

Costruire autorevolezza da zero richiede tempo, competenze e budget. Servono buoni content, una solida base tecnica e una strategia di link building ben strutturata. Il Parasite SEO salta gran parte di questo percorso: bastano content di qualità e la piattaforma giusta.

Test delle keyword

Non sei sicuro che una keyword valga la pena? Usa il Parasite SEO come test. Pubblica su Medium o LinkedIn, osserva se ottiene trazione e poi sviluppa il contenuto sul tuo sito se i risultati lo giustificano. È un modo a basso rischio per validare le idee prima di investire in una risorsa completa.

Visibilità del brand

Pubblicare su LinkedIn e Medium non aiuta solo la SEO, ma rafforza anche il tuo brand personale o aziendale. Raggiungi audience che probabilmente non troverebbero mai il tuo sito web in altro modo.

Targeting geografico

Alcune piattaforme consentono content geolocalizzati. Se vuoi posizionarti in un mercato specifico, pubblicare content localizzati su una piattaforma ad alta autorità può funzionare meglio che tentare di posizionare il tuo sito a livello internazionale.

Tutti questi vantaggi sono reali, ma comportano anche dei compromessi.

Parasite SEO: rischi e svantaggi

Il Parasite SEO sembra una scorciatoia perché, di fatto, lo è. E come tutte le scorciatoie, comporta dei rischi.

La policy di Google sul Site Reputation Abuse

A marzo 2024 Google ha preso di mira in modo esplicito il cosiddetto “site reputation abuse”, una categoria che include i content di terze parti pubblicati su siti ad alta autorità principalmente per manipolare i ranking. Se Google percepisce che i tuoi content esistono per forzare il posizionamento anziché per offrire valore, può declassarli o rimuoverli completamente.

La zona grigia, qui, è enorme. Cosa viene considerato “valore” e cosa invece “manipolazione”? Google non ha tracciato una linea netta, il che significa operare in un territorio incerto.

Cambiamenti nelle policy delle piattaforme

Non sei proprietario di Medium, LinkedIn o Reddit. Possono cambiare le regole in qualsiasi momento. Possono bannare il tuo account. Possono rimuovere i tuoi content. Non hai alcun controllo.

Lo abbiamo visto accadere. Publisher che avevano costruito intere strategie su piattaforme Web 2.0 si sono svegliati una mattina con gli account sospesi. Tutto il lavoro fatto? Sparito.

Nessuna costruzione di asset a lungo termine

Questo è il punto più critico: il Parasite SEO non costruisce l’autorità del tuo dominio. Ogni minuto che dedichi all’ottimizzazione di un post su Medium è un minuto che non stai investendo sul tuo sito. Stai aiutando la piattaforma di qualcun altro, non la tua.

Può andare bene per strategie di breve periodo, ma se il tuo obiettivo è costruire una presenza SEO sostenibile nel tempo, devi possedere i tuoi content e i tuoi ranking.

Dipendenza dal traffico

Anche se i tuoi content “parassiti” si posizionano bene, dipendi comunque dalla piattaforma per portare traffico al tuo sito. La maggior parte delle piattaforme limita fortemente l’uso dei link. Alcune non consentono affatto i link affiliati. Potresti anche posizionarti, ma trasformare quel traffico in fatturato è più difficile di quanto sembri.

Rischio reputazionale

Se pubblichi content di bassa qualità su piattaforme ad alta autorità solo per inseguire i ranking, le persone se ne accorgeranno. E nei settori più ristretti, la reputazione conta. Vuoi davvero associare il tuo brand a post spam su Medium?

Questi rischi non sono necessariamente dei deal-breaker, ma sono molto reali. Se si decide di utilizzare il Parasite SEO, bisogna farlo in modo strategico, non avventato.

Parasite SEO: come farlo, passo dopo passo

Se hai deciso che il Parasite SEO ha senso per la tua situazione, ecco come applicarlo senza scottarti.

Step 1: individuare piattaforme ad alta autorità che posizionano davvero

Non scegliere le piattaforme basandoti solo sulle metriche di domain authority. Verifica se si posizionano realmente per le keyword della tua nicchia.

  • Cerca le tue keyword target su Google
  • Analizza quali piattaforme compaiono nella top 10
  • Concentrati sui canali in cui la concorrenza sta già ottenendo risultati

Strumenti come Ahrefs o SEMrush possono essere utili, ma in generale l’analisi manuale delle SERP è più accurata.

Step 2: individuare le migliori opportunità di keyword

Il Parasite SEO funziona al meglio con keyword informative e di commercial investigation. Le keyword transazionali sono più difficili, perché le piattaforme spesso limitano o vietano i link affiliati.

Cerca keyword in cui:

  • La competizione è elevata per i siti tradizionali
  • L’intento di ricerca è coerente con lo stile dei content della piattaforma
  • Il volume di ricerca giustifica lo sforzo

Step 3: creare content davvero utili

È qui che la maggior parte delle persone fallisce. Scrivono content pieni di keyword senza valore e poi si chiedono perché non si posizionano.

Il tuo contenuto deve servire prima di tutto il lettore, punto. Se è utile, ben documentato e interessante, avrà performance migliori. L’algoritmo di Google è abbastanza sofisticato da individuare content superficiali, anche su piattaforme ad alta autorità.

Step 4: ottimizzare per la piattaforma, non solo per Google

Ogni piattaforma ha il proprio algoritmo interno: Medium dà priorità all’engagement (clap, commenti, tempo di lettura), LinkedIn si basa sui segnali social (like e condivisioni), mentre Reddit è guidato esclusivamente dagli upvote della community.

Ottimizza per il pubblico della piattaforma e i ranking su Google arriveranno di conseguenza.

Step 5: costruire link verso i content “parassiti” (opzionale)

È una di quelle tattiche che molti trascurano, ma che ripaga. Vuoi che il tuo articolo su Medium o LinkedIn si posizioni ancora meglio? Costruisci alcuni backlink di qualità verso quel contenuto.

Puoi farlo attraverso le tue attività di link building oppure promuovendo il contenuto in modo naturale tramite social e outreach.

Step 6: monitorare e ottimizzare

Tieni traccia dei ranking. Se il contenuto non performa, prova a modificare il titolo, riscrivere alcune parti o testare piattaforme diverse. Il Parasite SEO è un processo iterativo, non un’attività da impostare e dimenticare.

Best practice per il Parasite SEO

Se decidi di utilizzare questa tattica, fallo nel modo giusto.

Qualità prima della quantità

Un solo articolo ben ottimizzato e realmente utile funzionerà sempre meglio di dieci content pieni di keyword. Non spammare le piattaforme con content di basso livello: non si posizioneranno e danneggeranno la tua reputazione.

Diversificare le piattaforme

Non pubblicare tutti i tuoi content “parassiti” su un’unica piattaforma. Se quella piattaforma cambia le regole o sospende il tuo account, sei fuori gioco. Costruisci una presenza su più siti.

Rispettare le linee guida delle piattaforme

Leggi i termini di servizio e rispetta le policy sui content. Se una piattaforma vieta i link affiliati, non ha senso cercare di inserirli di nascosto. Verrai individuato e bannato.

Usarlo come supporto, non come strategia principale

Ricorda che il Parasite SEO è una tattica, non un modello di business. Usalo per supportare la tua strategia SEO principale, non per sostituirla. L’obiettivo deve sempre essere costruire l’autorità del tuo dominio nel tempo.

Monitorare gli aggiornamenti dell’algoritmo di Google

Google interviene attivamente contro il site reputation abuse. Rimani aggiornato sugli update dell’algoritmo e adatta il tuo approccio quando necessario. Ciò che funziona oggi potrebbe non funzionare il prossimo trimestre.

Quando usare il Parasite SEO

Il Parasite SEO non è adatto a tutti. Ecco quando ha senso utilizzarlo:

Operi in una nicchia iper-competitiva

Che si tratti di igaming, prestiti, integratori o qualsiasi altro settore in cui i ranking sono costosi e la concorrenza è spietata, il Parasite SEO può offrirti visibilità mentre costruisci l’autorità del tuo dominio.

Stai testando keyword prima di investire

Non sei sicuro che valga la pena puntare su una determinata keyword sul tuo sito principale? Testala prima con il Parasite SEO. Se inizia a performare, investi nella creazione di content sul tuo dominio.

Hai bisogno di risultati rapidi per una campagna

Stai lanciando un prodotto o una promozione con tempistiche strette? Il Parasite SEO può darti visibilità più rapidamente rispetto all’attesa necessaria per far posizionare il tuo sito.

Stai costruendo il personal brand insieme alla SEO

Il Parasite SEO è coerente anche con gli obiettivi di personal branding, soprattutto se utilizzi piattaforme come LinkedIn o Medium per attività di thought leadership.

Quando evitare il Parasite SEO

  • Vuoi costruire una presenza SEO sostenibile e di lungo periodo (meglio concentrarsi sul tuo dominio)
  • La tua nicchia non dispone di piattaforme ad alta autorità che posizionano bene
  • Operi in un settore altamente regolamentato, con regole stringenti sui content
  • Hai già un dominio forte e autorevole (meglio investire su quello)

Conclusione

Il Parasite SEO è controverso perché funziona, ma non dura.

È un metodo rapido per ottenere ranking quando non si è in grado di competere con il proprio dominio. È utile per testare keyword, lanciare campagne e ottenere visibilità in nicchie altamente competitive. Tuttavia, è fragile, dipende dalle piattaforme e non può sostituire una reale costruzione dell’autorevolezza.

In altre parole, la stretta di Google contro il site reputation abuse indica che i giorni “facili” del Parasite SEO sono contati. La tattica continuerà a funzionare, ma solo se applicata correttamente: content realmente utili, pubblicati su piattaforme in cui hanno senso.

In Search Royals crediamo nella costruzione di asset che controlli direttamente. Questo significa investire in backlink di qualità, creare content che si posizionano sul tuo dominio e giocare sul lungo periodo. Il Parasite SEO? È uno strumento nella cassetta degli attrezzi, non la cassetta degli attrezzi stessa.

Se decidi di utilizzarlo, fallo in modo strategico. Diversifica le piattaforme. Crea content di qualità. Non farne la tua unica leva. E quando sei pronto a costruire qualcosa che duri nel tempo, concentra gli sforzi sul tuo dominio.

Perché il terreno in affitto non sarà mai prezioso quanto una proprietà che possiedi.

FAQ

Il Parasite SEO è una strategia White Hat?

Il Parasite SEO non è intrinsecamente White Hat o Black Hat: tutto dipende da come viene applicato. Pubblicare content utili e di valore su piattaforme che accettano contributi può rientrare in un approccio White Hat. Usarlo invece per manipolare i ranking con content di bassa qualità o pratiche ingannevoli espone a rischi e penalizzazioni.

Il Parasite SEO funziona ancora dopo gli aggiornamenti di Google del 2024?

Sì, può ancora funzionare, ma con molte più limitazioni. Google ha rafforzato i controlli contro il site reputation abuse, rendendo inefficaci le strategie basate su content spam o puramente manipolativi. Oggi il Parasite SEO richiede content realmente utili e una scelta accurata delle piattaforme.

Il Parasite SEO può sostituire la link building tradizionale?

No. Il Parasite SEO è una tattica complementare, non un sostituto della link building. Non costruisce autorità sul tuo dominio e non rappresenta una strategia sostenibile nel lungo periodo. Per risultati duraturi, è fondamentale investire in backlink di qualità e nella crescita dell’autorevolezza del proprio sito.

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